Medicina Estetica

Trattamento con fili in PDO

Bioristrutturazione con fili in polidiossanone (pdo)

Un nuovo approccio per il trattamento antietà, non solo del viso e del collo ma anche del corpo, è rappresentato dal soft lift con i fili in PDO (polidiossanone).

Il polidiossanone è un filo di origine sintetica, utilizzato per la sutura del sottocute e delle strutture profonde. Esso è caratterizzato da un lento riassorbimento (circa 8mesi). I fili di polidiossanone sono dei medical-device già utilizzati da tempo, efficacemente, sia in chirurgia generale che in chirurgia cardiovascolare, per ottenere un effetto stimolante sulla proliferazione del collagene e dare sostegno al tessuto. Questi dispositivi, oltre che definire meglio il profilo mandibolare, trovano indicazione anche per altre zone come:

La procedura consiste nel posizionare i fili, montati su aghi molto piccoli e sottili, nel derma facilitando il riposizionamento parziale della pelle cadente. È opportuno utilizzare aghi che, rispetto al corrispondente ago tradizionale, abbiano lo stesso diametro esterno ma un diametro interno maggiore poiché così, a parità di volume, il paziente proverà meno fastidio.

L’azione dei fili non è quella di lift immediato, ma di maggiore compattezza cutanea. In definitiva rispetto al lifting chirurgico, in casi selezionati e caratterizzati da piccola/modica ptosi, si può usare la metodica dei fili che è:

  • meno impegnativa della chirurgia;
  • meno stressante per il paziente;
  • ben tollerata;
  • non richiede anestesia;
  • non richiede ricovero;
  • è esente da effetti collaterali di tipo chirurgico;
  • dona buona tensione tissutale.

I microfili di polidiossanone hanno uno spessore compreso all’incirca tra 0.05 e 0,20 mm e vengono inseriti, in fase di lavorazione, in aghi molto sottili come quelli da insulina o poco più spessi. La lunghezza degli aghi e quindi dei fili varia in relazione alla zona da trattare: quelli per il corpo, a causa delle zone più ampie, saranno normalmente più lunghi di quelli del viso, dove la superficie cutanea è mediamente di minori dimensioni. L’applicazione, almeno nella maggior parte dei casi, non prevede anestesia, è in genere sufficiente trattare con ghiaccio la zona sottoposta alla terapia.
Il posizionamento degli aghi, (e dei relativi fili), avviene mediante impianti che seguono le linee di tensione della cute e comunque formando una rete in grado di distendere il tessuto. Le sedute: una o più sedute distanziate mediamente 3/4 mesi l’una dall’altra. Dopo il trattamento, il paziente può ritornare subito dopo alle normali attività quotidiane; la presenza di eventuali lividi può essere mascherata con camouflage.

Meccanismo di azione

L’inserimento dei fili nella cute crea un parziale sollevamento biologico autoindotto, mediante due meccanismi:

  1. Biostimolazione propriamente detta: l’azione dei fili determina un buon effetto tonificante, mediante un incremento del metabolismo ed un effetto trofico stimolate sul microcircolo, con miglioramento della luminosità cutanea.
  2. Azione di stimolo meccanico: si tratta di un’azione di soft-lift. Infatti l’input meccanico, applicato ad un corpo, determina degli effetti che variano in base alla qualità ed alla quantità della stimolazione stessa. Una stimolazione meccanica, quindi (si tratti di compressione, stiramento o trazione), crea una risposta del corpo che può essere positiva o meno in base al tipo di stimolazione esercitata. Ciò accade anche con i fili in estetica i quali, depositati nel derma, assumono a causa del loro posizionamento nell’ago che li contiene una forma a V molto stretta; successivamente il filo, sottoposto alle tensioni del tessuto, tende ad aprirsi, come un ombrello, creando un arco di tensione responsabile di una modica distensione tissutale. Si realizza inoltre una stimolazione del derma che viene assorbita dal tessuto ove il filo è immerso e quindi dalla matrice interposta fra le cellule e dalle cellule stesse; queste ultime percepiscono lo stiramento assimilandolo per mezzo di alcune strutture recettoriali, i CD-18, localizzati all’esterno delle cellule stesse. Il tessuto connettivo è ricco di fibroblasti che provvedono allo stato di salute della cute; queste cellule, sensibili all’azione dei fili cominciano, sollecitati dalla spinta meccanica, a produrre collagene e tutti i componenti responsabili del turgore cutaneo. Inoltre possono assumere potenzialità contrattili tali da esercitare modica trazione sui tessuti circostanti.

Dopo circa 6/8 mesi, i fili si riassorbono completamente per azione idrolitica, in maniera del tutto naturale ed innocua ma la biostimolazione e l’effetto lifting durano ancora, poiché il supporto prodotto dai fili avrà generato una importante stimolazione endogena i cui benefici saranno visibili molto più a lungo.

Infine, ci sono alcuni fili caratterizzati dalla presenza di spine mono o bidirezionali che possono essere usati insieme o meno ai succitati fili mono-filamento. L’azione è quella di favorire l’aggregazione (gathering) dei tessuti con un effetto soft-lift ed una rivitalizzazione che si comincia a rendere evidente dopo 15-20 giorni con il ringiovanimento della texture cutanea. Successivamente, il processo benefico sulla pelle continua, rafforzandosi nei mesi a seguire.